Mercoledì 23 aprile si è svolta un’altra uscita escursionistica con i nostri amici del Trekking Tiburzi con destinazione Poggio Conte. Al solito gruppo si è unito con grande piacere una delegazione del reparto ospedaliero SPDC di Civitavecchia. L’itinerario proposto prospetta una piacevole giornata lungo il fiume Fiora denominato il “Tevere dell’Etruria” dove durante l’età del Rame vi abitarono anche i Rinaldoniani (tra il 3000 ed il 1800 a.c.) occupando il territorio compreso tra l’Arno, il Tevere e l’Appennino. Il Fiora, che nasce dal monte Amiata, – in provincia di Grosseto – entra nel Lazio a Poggio Marmare e per alcuni tratti funge da confine tra la Toscana ed il Lazio. Il Fiora si articola in tanti piccoli affluenti e quello più importante è l’Olpeta che sorge dal laghetto vulcanico di Mezzano.

Percorrendo il Fiora in direzione Montalto di Castro siamo giunti presso l’Eremo di Poggio Conte e siamo rimasti rapiti dalla splendida e particolare cascata a mò di due coni rovesciati, di colore scuro, dove le due punte sembrano destinate a ricongiungersi. Saliti sull’Eremo che la sovrasta siamo riusciti ad ammirare l’antica struttura etrusca scavata nella roccia e che tra l’800 e l’anno milletrecento d.c. fu abitata da eremiti. L’eremo, davvero singolare, presenta nella volta a crociera particolari dipinti, raffiguranti simbologie incomprensibili che, forse, riconducono a passati studi e teorie circa lo studio dell’influenza degli astri sulla vita dell’uomo. L’architettura dell’eremo, di chiara ispirazione gotica, presenta uno spartano rosone sul portale, ove durante gli equinozi penetra un raggio di sole ed archi a sesto acuto, colonne e capitelli. Tale tipo di arco, così detto “opus francigenum”, perché importato dalla Francia, si richiama perfettamente al luogo, perché traversato da un diverticolo della maggiore Via Francigena, e va ad indicare la supposta presenza di avamposti templari della zona. Quindi davvero singolare e significativa qui la presenza dell’arco gotico “ante litteram”, già fin dal 1200, quando lo stile architettonico, la cui nascita viene fissata in Francia intorno al 1140, si diffonde nel resto dell’Italia, affiancando quello romanico, verso la fine del 1300.

Di notevole interesse l’immagine degli apostoli e del Cristo, posta nell’interno in affresco, trafugata previo taglio di sei lastroni, recuperata prima che varcasse i confini italiani ed ora presente in parte nel museo di Ischia di Castro.

Per il pranzo ci siamo fermati sul greto del fiume e abbiamo assaporato la tiepida giornata primaverile accompagnati dal rumore dello scorrere del fiume. Nel primo pomeriggio Ivano ci ha fatto proseguire il percorso del Fiora fino alla confluenza con il Fosso Paternale. Durante il tragitto abbiamo potuto ammirare sia il paesaggio lussureggiante che orme di animali selvatici. La vegetazione, il rumore dello scorrere dell’acqua e il gracidare delle rane, ci hanno rigenerati facendoci sentire tutt’uno con l’ambiente circostante. Il bosco che circonda il fiume, nel tratto da noi visitato, è costituito da una fitta vegetazione di alberi riparali ad alto fusto, da rocce ricoperte da muschi, macchia mediterranea e felci di vario tipo. Completano lo scenario altri piccoli corsi d’acqua discendenti le alte coste prima di unirsi al Fiora, a creare piccole cascate naturali veramente suggestive.

Nel pomeriggio ci siamo spostati verso Manciano e ci siamo recati in località Ripatonna Cicognina, angolo poco conosciuto dove si trova, incastonata nella roccia, a circa 30 metri dal suolo, una chiesa dei templari che ancora oggi mantiene intatto tutto il suo fascino. come si evince dallo studio della Chiesa, poco più avanti ubicata. Una delle sale mantiene ancora (per poco…!) la famosa croce patente, che i Templari portavano scarlatta sul mantello bianco e che altrove accompagnava il motto. “Non nobis Domine, non nobis, sed nomine tuo ad gloriam”.

Ancora una volta abbiamo constatato come nelle vicinanze del nostro territorio ci siano delle "meraviglie" a noi, troppo abituati alla cittą e alle comoditą, sconosciute e che solo grazie alla gentile disponibilitą di Ivano, Nicola e Rosalba abbiamo potuto ammirare. 

Anche il tempo, mite e soleggiato, ha permesso che questa giornata risultasse a tutti costruttiva ed estremamente piacevole.

 

Piera Salomone.


BY VANI' - Published by ACE