Il 2 Aprile u.s., si è svolta la prevista uscita
escursionistica che ha visto impegnati operatori ed utenti del Centro
Diurno ASL RMF 1, degli Istituti S.Cecilia e Casamatta, accompagnati da
Ivano Romiti e dai suoi collaboratori Farsi Rosalba e Nicola Di
Claudio, tutti della locale Associazione Trekking
“Tiburzi”.
La località scelta, S.Giovenale, nei pressi di
Civitella Cesi, è risultata interessante sia dal punto di
vista paesaggistico che storico. Favoriti da una giornata serena,
immersi in una vegetazione lussureggiante e ricca di numerose
varietà di fiori, felci ed arbusti, abbiamo osservato,
durante la camminata, varie vestigia e reperti etruschi di pregio,
quali la Tagliata delle Poggette, delle tombe della necropoli di Casal
Vignale, a camera, semidado, ed a tholos di tipo ceretano, ma a chiara
rappresentazione di quelle micenee ed anatoliche del 1400 a.C.. Poi
è stata la volta dell’Acropoli, della Cappella di
S.Giovenale e del Castello dei Di Vico, risalente al XV secolo.
Singolare per la sua base triangolare, da cui si domina la Forra,
profonda, a pareti verticali, che ha offerto uno stupendo panorama
sull’alveo del Vesca. Infine abbiamo visitato le ville degli
etruschi, signori e padroni incontrastati del luogo, costruite con
criteri di spazio ed ortogonalità, da cui si desume lo
sfruttamento dell’impluvio delle acque piovane, raccolte
dalle coperture degli ambienti, che andrà, poi, a costituire
regola architettonica ed estremamente utile della futura
“villa romana”. In contrapposizione a queste, su un
opposto versante, modeste e spartane case degli
“operai”, portate in luce dall’Istituto
Svedese di Studi Italiani, diretto dal sempre compianto, impareggiabile
Re Gustavo di Svezia, che amava noi ed i nostri progenitori, vanno a
significare le mai appianate diversità sociali
dell’uomo! Dette abitazioni, composte di uno e raramente due
vani, quasi mai quadrangolari, ospitavano ciascuna un’intera
numerosa famiglia, focolare e giacigli per la notte. Affiancano le
case, alcuni laboratori per la riduzione del ferro, identificati di
recente da esperti archeologi che hanno ulteriormente affermato la
località quale centro industriale, del tipo “casa
e bottega” ancora riscontrabile nel nord Italia od Europa.
Il Gruppo, supportato dalle particolari capacità delle guide, ha dimostrato, nel tempo, di aver acquisito competenze proprie dell’escursionismo, con adeguato abbigliamento, rispettando regole dei luoghi di visita ed escursione, approntando inoltre, con disinvoltura, un fuoco circolare per la cottura di carni e preparazione del “panonto” alla maniera dei nostri Padri dei Monti della Tolfa.
Anche “piccole” difficoltà
contingenti, che si possono di volta in volta incontrare, come
attraversare un bosco impervio od il fiume Vesca senza un adeguato
guado, sono state affrontate da tutti agevolmente, senza alcuna
lamentela, per l’acqua che bagnava gli scarponi o per i rovi
che graffiavano gli indumenti.
Avendo conosciuto tutti i componenti del Gruppo fin dall’inizio dell’attività, risalente a circa due anni fa, constato il percorso dei partecipanti che li ha portati a raggiungere grandi traguardi ed enormi soddisfazioni e che li porterà ad affrontare la vita con più sicurezza ed una diversa filosofia.
L’assidua e costante presenza di tutti testimonia
l’interesse per l’escursionismo che dona a tutti
esperienze uniche, immersi nella natura dei nostri boschi,
sperimentando fatica, solidarietà e la riscoperta della
gioia di stare insieme.
Piera Salomone.
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BY VANI' - Published by ACE