Caratteristiche:

Percorso:

Molti sono gli accessi al santuario di Luni, tutti estremamente interessanti per il valore paesaggistico; qui possiamo citare:

  1. Da Monteromano, per la Strada Provinciale verso Blera (asfaltata) fino alla Stazione di Civitella Cesi e, dopo quest'ultima, girando a destra sulla Strada Dogana che si abbandona all'altezza del Fontanile di Valle Vergine, prendendo, a destra, la Strada delle Pozze. Da questo punto si segue la strada che corre parallela alla vecchia ferrovia, fino a Ponton Serignano, dove è opportuno lasciare la macchina e proseguire a piedi.
  2. Come variante al precedente accesso è possibile imboccare, all'altezza della strada delle Pozze, il tracciato della vecchia ferrovia abbandonata Capranica-Civitavecchia che si insinua in una trincea, superando una buia galleria. Dopo 2-3 chilometri di trincea ferroviaria dismessa, si giunge alla vecchia stazione di Monteromano (progressiva fs 23Km), posta ai piedi della rupe di Luni, ove si può parcheggiare comodamente.
  3. Dalla strada del Marano, fino al km 11.6 (sulla destra il Canalone, una grande costruzione risalente al XVI° secolo). Quindi la sterrata a destra, che in lieve discesa attraversa un bosco ceduo e dopo circa 30 minuti, al bivio, prendere il sentiero in discesa. Poco dopo si arriva a un'ampia curva dal quale si vede in lontananza il pianoro di Luni e il Fiume Mignone; sempre dritti si giunge a una deviazione che, proseguendo in discesa sulla sinistra, conduce a uno spiazzo erboso dal quale si vede il ponte della vecchia linea ferroviaria Civitavecchia-Capranica-Orte che attraversa il Mignone.
  4. Da Civitella Cesi, prendendo un tratturo che costeggia il Vesca sulla destra, subito dopo l'inizio della vecchia strada per Rota. Dopo circa 5 Km si arriva al bivio sotto Poggio Torrenuovo. Prendendo alla Sinistra si arriva a Ponton Serignano (v. accesso 1) ; prendendolo alla destra si arriva ad un'ansa del Mignone seguendo il corso del quale, dopo circa 5 Km si arriva al ponte della ferrovia.
  5. Da Monteromano, sulla strada provinciale di Monte Riccio, appresso descritto.

Il ns gruppo fa di Luni una delle mete più frequentate; qui di seguito viene descritto uno dei percorsi di maggior interesse (il 4.), mentre nella Galleria delle foto, vengono mostrate le foto scattate in occasione della camminata del 15 Ottobre 2006 e del 17 Febbraio 2008, la più breve (la 2).

Escursione a piedi:

  1. Si percorre lo stradello costeggiando il campo a destra, normalmente arato e pieno di conchiglie fossili, fino alla fine dove si prosegue nella macchia verso il basso sino ad arrivare al Mignone che si vede in basso (fot. n.1). Si segue il Mignone (lasciandolo alla propria destra) lungo i sentieri che lo costeggiano (fot.n.2) per almeno 3/4 km fino ad incrociare una carraia che si allontana un poco dal Mignone a sinistra e quindi attraverso di essa arrivare ad un edificio diroccato (ex-mulino, detto "la Mola"); i paesaggi sono di macchia con molte bestie brade (anche bufali).
    .  . FOTO 1. La vista sul Mignone                 FOTO 2. Sentiero lungo il fiume
  2. Si può sostare per il pranzo lungo il torrente vicino al vecchio molino (fot. n.3) nel bel boschetto di roverelle che lo fiancheggia; Si riprende fiancheggiando il Mignone, sempre lasciandolo a destra, fino alla confluenza dello stesso con il Vesca, fiumicciatolo dalle acque limpide e "bevibili" che viene da Civitella Cesi . Si continua ora costeggiando il Vesca fino ad arrivare ad una strada sterrata sopra la quale si intravede la ferrovia ed il famoso ponte di ferro sul Mignone (fot. n.4).
    Foto 3  Foto 4 FOTO 3. Ristoro al vecchio mulino                      FOTO 4. Il ponte di ferro
  3. Si risale per godere la vista dal ponte (fot. n.5) e quindi dalla estremità da cui si è giunti si sale lungo una breve "ferrata" al sentieri no di roccia che porta ai resti più famosi di Luni (una tettoia copre i residui di una casa "santuario" con colonna
    Foto 5  Foto 6 FOTO 5. Vista dal ponte di ferro               FOTO 6. Il santuario di Luni
  4. Ci si allontana sul pianoro nella stessa direzione di arrivo e poco dopo ci si inoltra nel bosco dove ci sono i massi residui dell'antica città di Luni – fot. n.7 (si attraversa anche un fossatino vicino al quale si vedono i fori di sostegno dei pali di capanne appenniniche paleolitiche ­una targa della spedizione archeologica svedese ne illustra le caratteristiche) e quindi si varca un fossato dove presumibilmente erano le fortificazioni della città e le mura; sempre nei pressi vi sono resti di caverne scavate nel tufo (una delle quali evidenzia ancora dei rozzi sedili di pietra in circolo, per cui si suppone fosse una sede di riunioni ed è per questo chiamata "Sala del Consiglio"); .
  5. Poco dopo si emerge su di un pianoro dove scendendo brevemente sulla destra ci si trova praticamente su di una terrazza di pietra a picco sul Mignone (da noi battezzato “il balcone di Ivano” con bellissimo panorama- fot. n.8)
    Foto 5 Foto 6 FOTO 7. L’ingresso a Luni              FOTO 8. Il Balcone di Ivano
  6. Si riprende il cammino nella medesima direzione precedente sino ad arrivare ad avere sulla destra un cancello (con filo spinato) che immette su una carrareccia sterrata. 10. Questa sterrata che si percorre per circa l Km. porta al cancello dove è stata lasciata una metà delle auto (ovviamente con queste ci si porta al punto di partenza dove si riprende l'altra metà).
  7. A seguire alcuni links interessanti e la mappa del percorso effettuato il 15 Ottobre 2006 .
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    BY G.CALIUMI - GRUPPO TREKKING TIBURZI.

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